Bells Beach è una località costiera australiana di Victoria, situata per l’esattezza 100 km a sud-ovest di Melbourne, sulla Great Ocean Road, vicino alle città di Torquay e Jan Juc.
Bells Beach è rinomata in particolare per essere la sede di una delle più antiche e continuative competizioni di surf esistenti al mondo, conosciuta come Rip Curl Pro Bells Beach.
L’evento era precedentemente noto come Bells Easter Classic e per la prima volta si è tenuto nel gennaio del 1962 e poi a Pasqua di ogni anno, anche se occasionalmente, quando le condizioni non sono adatte, la competizione è stata trasferita in altri siti come Johanna e Woolamai.
I primi organizzatori della manifestazione sportiva, sono stati due pionieri del surf, ovvero Peter Troy e Vic Tantau, i quali avevano già allestito il tutto, già nel dicembre del 1961, ma poi come già detto posticiparono la data all’anno successivo, grazie all’intervento dell’Australian Surf rider’s Association, ora chiamata Surfing Victoria.
Anche se dobbiamo aggiungere che il sito era comunque utilizzato per fare surf già nel 1939, ma solo a partire dal 1960 il suo accesso è stato facilitato, grazie al surfista e lottatore olimpico Joe Sweeney, il quale prese a noleggio un bulldozer e grazie all’aiuto di altri surfisti, riuscì ad aprire una strada vera e propria lungo la scogliera adiacente.
Inoltre nel 1988, un gruppo di surfisti locali, preoccupati per l’impatto umano che il turismo stava esercitando sulla riserva naturale di Bells Beach, ha deciso di dare vita ad un progetto apposito dal nome Surfers Appreciating the Natural Environment.
Da quell’anno ad oggi, sono state piantate più di 100.000 piante e questo dato serve a dimostrare proprio la consapevolezza autentica e la volontà nel portare avanti e rendere operativo questo progetto.
Infatti, grazie a questa interessante iniziativa, si è riuscito a realizzare un vero e proprio legame tra lo sport e il divertimento da un lato, con il rispetto primario verso l’ambiente circostante dall’altro, che in tal modo è stato così ampiamente garantito e tutelato.
Di certo non si poteva trovare soluzione migliore, visto e considerato che c’erano tutti i presupposti affinché l’ecosistema di questo luogo venisse seriamente minacciato proprio a causa dell’intensa attività umana che questi eventi sportivi con il passare del tempo automaticamente comportano.
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